-La mia su “Le
mamme ribelli non hanno paura”-
Il
Bussola ha creato un nuovo stile, devo partire questa “La mia” da lui, è
doveroso; dopo aver letto il suo meraviglioso libro non mi aspettavo per nulla
una erede in così poco tempo, ma l’erede c’è ed è Giada Sundas!
Ok,
ho comprato il libro dopo che il Bussola ne ha fatto la pubblicità, non sapevo
se comprarlo o no, ero indeciso, poi lo comprato e sono stati i soldi meglio
spesi negli ultimi mesi!
La
Sundas è geniale, non per ciò che scrive ma per come scrive, è davvero geniale!
Ok,
incomincio La Mia!
In
poche parole il libro si snoda su un arco temporale di due anni, aspettate a
storcere il naso, la Sundas parte in quinta con la dedica alla figlia, in fin
dei conti il libro è suo e noi siamo solo ospiti, per poi partire in quinta, la
Sundas parla dal momento in cui s’accorge d’essere incinta (e le Donne [si lo
messo in maiuscolo apposta!] su questo si dimostrano nettamente superiore a noi
maschietti!) e arriva alla fine in uno struggente capitolo pre ringraziamenti!
Scritta
così suonerebbe come :”Compratelo e basta perché piace a me se no non avrei mai
scritto una La Mia su questo libro!”, ok, perché leggerlo? È semplice dirlo, è
scritto bene, molto ma molto bene, anche l’idea dei nomi dei capitoli la trovo
estremamente geniale, la Sundas è veramente brava a scrivere, riesce a
mescolare insieme momenti di infinita tristezza (quando parla della sua forma
fisica o quando succede una cosa in un determinato giorno, in una determinata
ora dove c’entra una macchina!) con momenti che mi hanno fatto sganasciare (ed
è per questo che il Bussola ha una meravigliosa erede!) come un pirla,
calcolando che lo letto principalmente sui mezzi pubblici, potete immaginarmi
io seduto che rido come un pirla!
Ma
a parte la scrittura bella questo libro andrebbe comprato e soprattutto
studiato per un motivo semplice ma che a oggi (per quanto ne so!) nessuna neo
mamma ha detto, la verità, la Sundas ammette che ama alla follia sua figlia, e
mi sembra normale, ma poi volta la moneta, ovvero dice a chiare lettere che
avere un figlio non è proprio per un cazzo facile, le notti insonni, i dolori
post parto, la privacy che viene annullata, le defecate epiche dei bambini come
per le pisciate fatte sempre quando si cambia un bambino (e no care mamme
false, la pipì dei bambini non è santa è piscio!), parla di come appena nata
sua figlia nessuno gli ha detto come fare a fare la mamma, descrive in modo
quasi chirurgico la depressione post parto (e fidatevi è talmente scritta bene
che verrebbe voglia di andare da lei e abbracciarla!), descrive gli errori (che
sarebbe sbagliato se non ci fossero!) che tutti i genitori (diventati genitori
in un attimo, e sì nessuno nasce “imparato” su questa tema!) commettono,
descrive i problemi reali che i neo genitori hanno senza girarci intorno, lo
scrive così, papale, papale, quindi
questo libro è da leggere per rendere le varie “super mamme” che riescono a
fare mille cose e poi essere in forma smagliate in un cocktail bar mentre il
proprio figlio è assolutamente silenzioso e già parla ottocento lingue!
Questo
libro mi è piaciuto non solo per la bella scrittura (che è una delle prime cose
che noto in un romanzo!) ma proprio perché è vero, e intendo vero nel senso più
puro del termine, le mamme modelle non esistono, le mamme che dopo un ora di
sonno a notte sono fresche e pimpanti non esistono, i pensieri di tornare
indietro nel tempo e non avere un figlio esistono, e ci sono e sono lì, questo
libro lo consiglierei caldamente a chi vorrebbe avere un figlio (io dopo averlo
letto e ho pensato a come sono io… so di certo che non voglio avere figli!)
sarebbe la migliore guida alle future neo mamme!
Un’ultima
cosa, una cosa che mi ha colpito profondamente (a parte l’ultimo capitolo che a
mio avviso andrebbe letto nelle scuole almeno una volta al giorno!) è come
descrive il suo uomo, sembrerò banale e di già sentito, ma lo descrive con una
tale dolcezza che mi ha stretto il cuore (il pezzo sull’anello è stata una
delle cose migliori che io abbia mai letto ed è la migliore descrizione che un
essere umano abbia mai scritto su un neo papà!), non so perché ma gli voglio
bene e non lo conosco neanche!
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