lunedì 6 marzo 2017

-La mia sull'ultimo numero della prima stagione di Torture Garden-




-La mia su :”Torture Garden 3”-


Ok, credo che Barbara e Marco (che non c’entra nulla con Torture Garden!) mi odiano a morte, si, ne sono convinto, sono fortemente convinto che hanno una mia foto appesa al muro e tutte le mattine si ripetono questa frase :”Come posso fare per rompergli le palle?”, si perché sono due delle tre poche persone che mi costringono ad alzare l’asticella!
A parte gli scherzi, devo parlare di Torture Garden, anzi non voglio ma devo, la storia si conclude, ma ovviamente Barbara non poteva concluderla come un fuoco d’artificio (non sarebbe da Lei!), ma la conclude con una bomba atomica!
Se i primi due numeri aveva lasciato degli indizi (a volte palesi a volte no!) su chi sia il famigerato serial killer, con questo terzo numero porta tutti i nodi al pettine, la prima parte dell’albo è veloce, molto, che al confronto Fast e Furios sembra un treno delle nord, ci catapulta in scene alla velocità della luce, e il lettore occasionale e non attento non ci capisce molto, purtroppo per Barbara io non sono un lettore disattento!
Ha scritto il tipico capitolo che fa alzare l’adrenalina con riferimenti cinematografici e di montaggio che rasentano la perfezione, ci sono un po’ di buchi ma sono voluti, e sono molto voluti, perché poi si capirà il tutto nella seconda parte!
La prima parte della storia, un montaggio a dir poco Palmiano (da Brian De Palma!), veloce, nervoso e ci sono rimembranze di film anni settanta e ottanta (non ve le dico se no sarei un recensore e non lo sono!), i riferimenti cinematografici si sprecano, Lui che ritorna dalla sua ex, Lei che cerca vendetta contro un pseudo mafioso sadico, e poi l’ultima tavola che se mai dovrebbe essere in vendita la comprerei a qualsiasi cifra perché è di una bellezza devastante, è veloce come dicevo, l’azione temporale è breve un paio d’ore non di più, dove si vede l’angoscia devastante di lui (come se si aspettasse il finale!) e la felicità sadica di Lei ( che arriverà all’ennesima potenza nel secondo capitolo!), se fosse una serie televisiva si potrebbe parlare di puntata a cuscinetto, ma non è così, Barbara conosce i mezzi di comunicazione e sa scrivere bene!
Questa prima parte o capitolo spiega molte cose, ci fa luce sui fiammiferi e sul dolore interiore di tutti i personaggi coinvolti, ci fa entrare in un dolore poco concepibile, ci fa star male a sentire le confessioni, non è un cuscinetto ma anzi è una parte integrante e importante da leggere, si, lo capito dopo la terza lettura si cara Barbara leggo i tuoi scritti almeno tre volte per capire le varie sfumature e quant’altro!)!
Il capitolo finisce con una speranza, Lui e Lei sanno cosa devono fare!
E inizia il secondo capitolo!
Inizia travolgendo qualsiasi cliché sul Giallo, il Thriller e quant’altro, ormai non si parla più di fumetto ma di altro!
Vogliamo parlare del riferimento a Letherface? E non il primo di “Non aprite quella porta” ma del secondo che è un film bistrattato ma che è un grande film, vogliamo parlare che Barbara c’incula a noi lettori per il finale? Dove tutti s’aspettano una cosa e invece non è così, perché forse non deve essere così!
Sto parlando di un fumetto e faccio riferimenti di film, ma Barbara o meglio per capire come scrive Barbara bisogna avere una cultura molto alta su molte cose, ogni singola vignetta deve essere studiata, passata al microscopio, perché Barbara che considero una delle migliori scrittrici degli ultimi vent’anni, non racconta una storia, ma porta alla luce i vari demoni e gli rende reali e vivi, e non è una cosa da poco, fidatevi!
I disegni, ne vogliamo davvero parlarne?
No, dai davvero?
Considerarli perfetti e geniali per la storia sarebbe un eufemismo, sono grandiosi, ed è qui la ragione per cui amo il fumetto, una storia perfetta sotto tutti i punti di vista, con dei disegni perfetti per questa storia, sono perfetti, nessun’altro poteva disegnare Torture Garden, (non voglio tirare in ballo i grandi autori e artisti, ma questi tre volumi e attendo la seconda serie trepidante!) e ne sono fortemente convinto, i vari usi dell’ombreggiatura, lo stile veloce e nervoso, i disegni che sembrano non chinati ma lo sono, questo terzo volume è perfetto sotto tutti i punti di vista, e si adoro i due disegnatori, ovvero : Simone e Rossano, su Rossano lo sa benissimo che lo stimo sia come disegnatore e per ciò che sta facendo nell’editoria a fumetti, su Simone posso dirli solo grazie per le tavole meravigliose che ha disegnato… quindi grazie!



  

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