-La mia su “Gli
anni selvaggi” Dylan Dog 364-
Ok,
per questa mia “La mia” di quest’anno, non potevo finire col botto, o meglio
con un albo che entrerà a pieno diritto nella storia del fumetto!
Incomincio
col disegno!
Mari….
Mari è una certezza, ogni singola vignetta è un orgasmo totale, per citare
Trainspotting “E’ come il migliore ed esplosivo orgasmo moltiplicato per mille!”,
Se nell’ultimo albo di Dylan Dog era in stato di Grazia, con questo fa pat pat
in testa a dio, è perfetto, le ombreggiature, il cambio di gradazione da il
flashback e i giorni nostri, le citazioni visive (volute da Barbara deduco!),
il Maestro Mari è riuscito a rendere un Dylan giovane che ricorda Ian Curtis ma
pur sapendo che non è Ian Curtis parla come lui, e chi come me, adora i Joy
Division è qualcosa di superbamente grandioso, non voglio scrivere le varie
citazioni grafiche che il Maestro ha inserito nell’albo (lascio a voi lettori
trovarle!) ma le ha messe talmente con
sapienza che ai vari lettori disattenti scappano, a me no, qui ormai non
parliamo più di un grandioso disegnatore ma (per quanto riguarda gran parte del
mondo!) del DISEGNATORE, ho saputo che questo albo ha avuto una gestazione di
un anno, e i risultati si vedono, graficamente è a dir poco eccelso, ormai l’unico
che può superare il Maestro Mari è il Maestro Mari stesso!
Parliamo
della storia!
Ok,
so che ora molti storceranno il naso per i vari elogi (tutti meritati!) per il
lavoro di Barbara, lo so, ma non è colpa mia ma sua, Barbara riesce sempre ad
alzare la fantomatica asticella, pensavo che con Torture Garden (se non lo
avete letto “Peste vi colga”!) avesse raggiunto un livello molto alto nello
scrivere un fumetto ed ecco che Barbara entra a gamba tesa a noi nerd lettori
di fumetti, si è superata (e mi fa scrivere una “La mia” anche a fine anno!)!
Parliamo
delle citazioni musicali, la cosa che mi preme di più, Barbara è riuscita in
una sceneggiatura a mettere dei veri e propri miti della musica “pop” dagli
anni settanta fino a metà anni novanta (stranamente non ho colto una citazione
dei NIN se la messa…. Ok lo rileggo, probabilmente la messa!), queste citazioni
sono talmente messe ad arte che si amalgamano perfettamente alla storia, sono
amiche che ti sussurrano i ricordi ormai quasi rimossi, ma si sa che sono lì,
imprigionate tra le pieghe del cervello!
Molti
diranno che questa storia non è di Dylan Dog, ok, siete coglioni, Barbara fa
citazioni su trent’anni di storie di Dylan, il suo passato come poliziotto,
determinati suoi amori (apparsi di sfuggita e che il lettore disattento non si
accorgerebbe!), è una storia perfettamente Doghiana (si scriverà così!?) la suspense
è messa perfettamente, i flashback sono messe in modo geniale, il dolore dei
personaggi è talmente tangibile che si sente a pelle, la storia in sé a mio
modesto avviso è alla pari se non superiore alla miglior storia di Sclavi, in
questa storia c’è tutto, citazioni colte e non, citazione sugli albi passati
messi ad hoc che non appesantiscono la storia, Barbara parla del passato di
Dylan Dog e lo fa talmente bene, conoscendo il personaggio, che entra in modo
perfetto come un pezzo di un puzzle che in pochi hanno voluto completarlo,
Barbara c’è riuscita in modo eccelso!
Ok,
a parte che considero questo ultimo albo della Bonelli (nel senso temporale!)
del 2016 (a Milano, che è la città della Bonelli ma a noi è arrivata dopo tre
giorni!) sono fortemente convinto che sia uno degli albi Bonelli più bello, più
perfetto di questo anno, il 2016 si chiude alla perfezione, e sono fortemente
convinto che questo singolo albo possa entrare nella storia mondiale del
fumetto, è dai tempi dei grandi Maestri (Manara, Crepax, Pratt!) che non leggevo
una storia totalmente perfetta da far male!
Devo
dire un’ultima cosa, Cavenago, il nuovo copertinista di Dylan Dog, devo dirlo,
quando ho saputo che Stano (che è l’autore che amo di più in generale e che se
mi sputasse in testa non mi laverei più la testa!) è stato rimpiazzato da
Cavenago un po’ ho storto la bocca…. Ero deluso, molto, devo dire la verità…. Mi
sono ricreduto, Cavenago, “una nuova leva” è talmente bravo che la metà basta,
ho letto la storia del trentennale, ed è un albo disegnato benissimo, mi ha
emozionato, la storia meno ma i disegni…. Porcodiuncazzo, spaccavano, questa
copertina e il frontespizio sono bellissimi, veramente ma veramente belli,
questo albo rasenta, anzi no, non rasenta…. È perfetto sotto tutti i punti di
vista, copertina meravigliosa, frontespizio meraviglioso, disegni più che
meravigliosi, storia da vincere almeno una ventina di premi, cavolo mi piace
anche la quarta di copertina…. Lo devo ammettere, con questa mia ultima “La mia”
del 2016 non potevo scegliere albo migliore e un ultimo consiglio, potete anche
non aver mai letto un albo di Dylan Dog ma questo singolo albo dovete
assolutamente e inesorabilmente leggerlo, perché qui non si parla di un
personaggio singolo ma di un gran bell’albo di fumetti che finalmente la
Bonelli ha voluto pubblicare, finalmente un albo che riesce ad unire la vecchia
guardia e chi non ha mai letto un albo della Bonelli, che qualcosa si stia
muovendo veramente?
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