-La mia su “ Il
suono del mondo a memoria”-
Ho
un’enorme deficit, lo devo ammettere, io non mi ricordo i nomi, ma proprio per
niente (le facce sì, ma i nomi…!) appena mi si presenta una persona io ho già
dimenticato il suo nome, non so come si chiama ma lo riconoscerei tra un
miliardo di persone!
Questo
è il primo preambolo, ed ora ecco il secondo!
Venerdì
(come tutti i venerdì!) vado nella mia fumetteria di fiducia, è stata una
settimana magra in fatto d’acquisti, in pratica ho comprato poco, se non fosse
per la mia cara amica Ale non avrei mai letto questo volume, la copertina non m’attirava
e poi non conoscevo (o almeno credevo di non conoscere!) l’autore, ma visto e
considerato che mi fido ciecamente della mia cara amica Ale (e si Ale ogni
volta che scrivo la mia cara amica Ale, uso la voce da intellettuale, sappilo!)
ho comprato questo volume targato Bao, leggo il nome e non mi dice nulla, poi
leggo la sua biografia a fine volume e scopro che è l’autore di “A Panda piace”,
penso ad una fregatura, visto che sinceramente parlando “A Panda piace” non mi
piace, ve lo devo dire, non mi dice nulla, amo il taglio delle tavole, il
tratto ma il suo umorismo non mi dice nulla, non mi fa ridere, quindi detto
questo parto con la lettura da uno zero, non voglio farmi influenzare sul mio
non piacermi il Panda, incomincio a leggerlo!
Sulle
prime penso che non è lo stesso autore, leggo e rileggo la biografia a fondo
volume ed è lui, continuo a leggerlo, alcune lacrimucce mi scendono dagli
occhi, rileggo la biografia, ed è lui!
Un
autore “comico” che riesce ad arrivare a questo livello di poesia e di
liricità, di disperazione mi lascia sempre basito, ma come? Prima fa un fumetto
comico e poi tira fuori tutto questo dolore? Com’è possibile? Poi ripenso, e mi
dico che è più difficile far ridere che piangere!
Torniamo
a bomba, la corposa Graphic Novel che Bevilacqua ha imbastito è praticamente
perfetta, sembra di vedere un film, un film triste, e molto, ma Bevilacqua lo
rende leggero, è una storia d’amore con risvolti drammatici (come tutte le
storie d’amore!), non voglio fare spoiler ma fino a fine volume non ho capito
il perché il personaggio maschile facesse determinate cose, capivo il suo
dolore ma non capivo il perché, la cosa mi ha infastidito, ma poi pam spiega
tutto (o quasi!) con una semplice vignetta, una vignetta che a mio modesto
avviso non sfigurerebbe davanti al Maus di Spiegelman, e non per il tema
trattato ma per la sua potenza estrema, un autore che si può mettere affianco
ad altri autori Big del fumetto mondiale? Si!
Bevilacqua
con questa sua Graphic Novel ha dimostrato più che egregiamente che anche noi
italiani sappiamo fare grandi, anzi grandissime cose, dicendo poi che
Bevilacqua viene fuori dal fumetto comico…. Si, amo questo romanzo a fumetti,
lo amo perché finalmente un autore italiano a sviscerato un tema pesante,
nascosto, un tema che in molti in Italia non vogliono vedere (il problema del
personaggio principale può essere qualsiasi cosa, qualsiasi e la storia sarebbe
grandiosa comunque!), devo ammettere (e mi capita di rado!) devo ricredermi su
Bevilacqua, e qui lo dico e lo urlo mentalmente (che poi Leyla s’incazza e si
sa come va a finire!) Bevilacqua è un grandissimo autore, un autore da dieci e
più ed ora sono curioso di leggere altre sue opere non comiche, davvero!
Questa
storia ha un solo difetto, una cosa che non sono riuscito a digerire…. Davvero,
la barba del personaggio principale, scusa, ma non mi piace, non riesco a
digerirla, ma per il resto è un volume che consiglio caldamente di leggere e
infatti lo farò leggere a mia madre, perché va letto, riletto e riletto ancora,
è una grande opera….
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