-La mia su
“Torture Garden” numero uno-
Lo
devo ammettere, sono un peccatore, un peccatore brutto e cattivo, ebbene sì, ho
letto il primo numero di torture Garden un mese e passa dopo dalla sua uscita
(si lo so, dovrei farmi amici i vari editori per leggere in anteprima i vari
albi e libri ma preferisco restare nell’ingranaggio del fan che scrive solo se
il prodotto [che è una parola obbrobriosa!] lo leggo come tutti i comuni
mortali e non prima!), oggi nel mio quinto giorno di ferie devo per forze di
cose andare in ufficio e ci vado, poi per svariati problemi miei fisici non
faccio tutto ciò che volevo fare ma nonostante tutto ecco la sorpresa, mi è
arrivato la mia copia di torture Garden con la copertina di Giulio (Te lo dico
qui, quando fai le lignee bianche sul nero io ho sempre un’erezione sappilo!),
ho il mio pacchetto e lo apro, saltello come un bambino a cui hanno detto che
può comprare qualsiasi caramella senza limiti, non voglio leggerlo subito,
voglio godermelo!
Vado
a pranzare da mia madre (e dopo giorni finalmente mangio bene e il mio stomaco
ringrazia!), il pranzo finisce e dopo un po’ di tempo andiamo al Brico, mia
madre per prendere delle cose e io a comprare tele da poter invecchiare (in
teoria con il thè!), alcuni pennelli e svariati colori, la cosa dura poco e poi
arrivo a casa, metto a posto il tutto (e devo portare fuori l’immondizia ma lo
farò domani!), finalmente sono a casa, faccio la foto al tanto agognato albo e
la posto su facebook!
Voglio
prendermi il mio tempo per leggerlo e goderne, passa un’ora e poi è lì che mi
guarda, devo leggerlo, lo faccio!
Ok,
la Baraldi (non so ancora se posso darti del tu!) è una scrittrice che non ha
sotto i coglioni ma una cartuccera di palle, lo devo ammettere, dopo le sue
incursioni nel fumetto vado sul sicuro, ma qui… qui, una produzione che sfiora
l’underground, una produzione per pochi eletti ecco che la Baraldi cala il
poker d’assi e la scala colore (per fare una metafora pokerista!)!
La
Baraldi è riuscita in un compito difficile, molto, direi quasi impossibile, ha
portato il cinema, il montaggio alternato di De Palma nel fumetto (e a parte
Berardi è la prima che ci è riuscita…. E non venitemi a tirare fuori esempi
inutili perché ve gli smonterei uno per uno visto che ho studiato cinema!) parliamo
della prima parte del primo capitolo, Solo nella prima vignetta c’è un omaggio
a un grande film (considerato a torto di serie B e chi lo becca [non so se sia
voluto o noma c’è!] è un grande!), la Baraldi fa vedere subito chi è il killer,
lo mostra in tutta la sua “bellezza” ma nonostante che c’è lo mostra non ci fa
sapere chi è!
Nella
seconda pagina in poi fino alla diciassettesima pagina il ritmo accelera, ed è
qui che parlo di montaggio alla De Palma (ripreso da Tarantino di Kill Bill
volume uno!) ovviamente non vi racconterò cosa succede, ma succede qualcosa,
che se fosse un film avrebbe del geniale, la Baraldi passa ad un flashback che
considerarlo onirico sarebbe sminuire il lavoro meraviglioso che ha fatto, nel
flashback la confusione lineare domina, non si sa bene chi narra cosa, le
immagini disegnate meravigliosamente ci mostrano un qualcosa che può essere reale
e può benissimo non esserlo, altro stacco (del migliore De Palma!), la scena
cambia e il lettore viene catapultato in qualcos’altro, Annie non è più ciò che
era ma è qualcos’altro, c’è l’incazzatura estrema per ciò che è successo è una
belva ma visto che la Baraldi sa scrivere (a differenza di molti suoi
colleghi!) sa mettere il Cliffhanger nel momento giusto e lo porta fino alla fine del primo capitolo!
Si
ho goduto come scrittore o pseudo tale quale io sono ho goduto tanto, ma
l’ottovolante letterale che la Baraldi mi ha preparato non è finito, arriva il
secondo capitolo!
Nuovo
personaggio, già conosciuto precedentemente o meglio abbozzato e qui la
genialità della scrittura supera limiti mai raggiunti da un fumetto italiano,
se il primo capitolo è un thriller erotico o presunto tale (e non lo è!) il
secondo capitolo è un noir perfetto e orchestrato alla perfezione e smonta
tutte le certezze del lettore del primo capitolo e ci porta in qualcosa di
diverso, stando ai parametri del noir classico, questo secondo capitolo lo è
alla perfezione, ma non lo è, è qualcos'altro, che nel noir prende le radici
(non fatemi scrivere i vari archetipi per scrivere un personaggio noir vi
prego!) ma è qualcos’altro, anche perché questo secondo capitolo con i suoi
flashback che c’indirizzano come un perfetto giallo a intuire il colpevole (che
secondo me non è lui!), il capitolo si chiude con un flashback (usate
magistralmente che non appesantiscono la lettura ma aiutano il lettore a capire
e qui la Baraldi è una maestra indiscussa!) e ci lascia l’amaro in bocca a noi
lettori che dovremo aspettare chi sa quanto (io ere geologiche!) per leggere il
secondo numero!
Ho
parlato però solo della scrittrice (che se non si è capito apprezzo molto!) ma
voglio parlare anche dei disegni, lo ammetto, non conosco bene la disegnatrice
del primo capitolo e non conosco bene il disegnatore del secondo capitolo, ma a
vederli all’opera con una sceneggiatura a più strati e molto complessa da
realizzare sono stati dei grandissimi, scusatemi se non vi conosco, o meglio
magari riconosco il vostro tratto e mi piace ma non conosco i vostri nomi (ho
un grandissimo problema a ricordarmi i nomi!), comunque sia Sofia Terzo ha una
maestria tutta sua nell’ombreggiature che mi ricorda liberatore e come disegna
le scene di quasi sesso sono a dir poco grandiose, Simone Delladio è bravo e
molto e mi ricorda un Stefano Raffaeli di altri anni, come disegna gli occhi e
i particolari lo fa venire duro, calcolando poi che ha disegnato un capitolo
non facile e renderlo al massimo non era facile!
Non
voglio parlare della copertina, no, davvero, elogiare Giulio ormai è diventato
il mio sport olimpionico, ho più medaglie d’oro io che chiunque, ok, ne parlo,
dico solo una cosa, guardate il viso di Annie, ovvero la fanciulla che parrebbe
apparire nello specchio…. ecco ho detto tutto!
Mi
sono dimenticato qualcuno? A parte il maestro Mari che ha creato la copertina della
versione regular (che troverò e sarà il mio tesssssssssssssssssoro!) che è a
dir poco grandiosa?
Che
dire?
A
parte che questo fumetto che è un geniale giallo/noir ma non lo è allo stesso tempo è uno dei fumetti scritti
meglio negli ultimi vent’anni?
A
parte che la disegnatrice e i disegnatori (Rossano lo sai che ti apprezzo alla
follia e credo che tu non abbia bisogno dei miei elogi!) sono perfetti per
questa opera che vorrei dire (e alleluia!) un albo finalmente innovativo nel
panorama grigio e tetro del fumetto italiano?
Che
dire?
Lunghissima
vita a torture Garden e lunghissima vita alle edizioni Ink!
Ma
soprattutto, lasciatemelo fare, vi prego, grazie Barbara (ok ti do del tu spero che la cosa non ti
dispiaccia!) davvero grazie per sfornare queste perle, ti prego non smettere
mai e poi mai!
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