-La mia su “Notti
in bianco, baci a colazione” di Matteo Bussola-
Partirei
da un presupposto scientifico, sono stati solo tre libri che ho letto in un
giorno (e non inteso ventiquattro ore, ma di un giorno solare!), il primo è :”La
voce delle onde” di Mishima, il secondo è un trattato di Logica e il terzo è
questo libro!
Lo
amo!
Adoro
alla follia questo libro, per un semplice motivo, Mattia Bussola, riesce in
poche righe (ovvero i capitoli divisi in quattro parti che è un anno, anche se
non è un anno vero!) a rendere il quotidiano qualcosa di straordinario, riesce
in pochissime righe a spiegare dettagliatamente il rapporto che esiste tra un
padre e le proprie figlie, in Italia c’è ne era bisogno!
Un
libro forte ma calmo, un libro che (finalmente!) spiega la quotidianità di una
persona, un padre che ama alla follia le sue tre figlie e ama ancora di più la
sua compagna, la quotidianità pura e semplice, senza fronzoli o cazzate d’altro
genere, la vita vera, i problemi quotidiani veri ed è qui che c’è la genialità!
In
pochi sono riusciti a descrivere la propria quotidianità in modo così poetico,
direi quasi nessuno, il cambiare un pannolino alla propria figlia diventa
qualcosa di più, le immagine che evoca nel dormire a pancia in su perché la
propria figlia non sta bene è qualcosa d’alto, di alta scrittura, devo
ammetterlo, lo seguo da un po’ e molte cose le avevo già lette, ma leggere la
potente filosofia che le figlie con le loro domande mi spiazzano, le domande sulla morte, sul
mondo, su tutto, mi lasciato atterrito perché una bambina piccola è più
filosofica di qualsiasi filosofo del passato e del presente e Matteo Bussola,
riporta dettagliatamente questi pensieri alti, altissimi, che cerca di dare una
risposta (e intendo Matteo, non i filosofi!) e le sue risposte sono grandiosi!
Ho
divorato questa perla di libro in un giorno, non potevo non smettere di
leggere, ha una poesie una leggerezza, che sono spettacolari, s’incomincia a
leggerlo e lo si finisce, lo amo, amo questo libro perché per la prima volta un
disegnatore affermato, si mette a nudo e se ne sbatte della critica, di tutto!
Lo
ammiro, lo devo ammettere, sia come scrittore e sia come essere umano di sesso
maschile, lo ammiro perché riesce a scrivere la normalità di una famiglia
qualsiasi con una poetica estrema, quando scrive delle sue figlie per esempio,
io me lo immagino che sorride o piange, ha sentimenti talmente forti che se
anche scrive comicamente vengono trasmessi al lettore, in questo giorno di
lettura e non ho lavorato apposta per leggere questo libro, mi sono visto a
leggere pensieri privati altissimi, di una poetica estrema, di un amore
estremo, quell'amore che nonostante i vari scazzi e smazzi esiste ed è forte,
pulsante, il leggere l’abbandono della figlia all'asilo (con conseguente preoccupazione
della madre!) mi ha stretto il cuore e molto, qui, in questo libro rende la
normalità di qualsiasi famiglia, qualcosa di più, ed è irrilevante che sia Matteo
e la sua compagna (si ti leggo da mò ma voglio fare pubblicità al tuo compagno,
magari ti taggo!) siano persone famose (nel nerdismo italiano e lo sono!) è
irrilevante, Matteo descrive la vita di ogni giorno, la normalità e la rende
poetica!
Rimanendo
sulla poetica, voglio indicarvi un capitolo, specifico, un capitolo a dir poco
meraviglioso, il capitolo è :”L’amore non si dice…”, sono fortemente convinto
che questo capitolo sia la più grande dichiarazione d’amore che esista, supera
la poesia e quant'altro, è un capitolo che va letto e riletto per sempre, è un
amore così bello, così puro, così nonostante i vari problemi che travalica il
tutto, è amore e basta, va letto, ed è stato il capitolo che mi ha fatto quasi
lacrimare perché un’uomo innamorato così non lo avevo mai visto ne letto!
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