-L’ibrido-
Il
pensiero!
Solo
quello!
Il
sapere e il non sapere, una delusione dietro l’altra, si sta male, male?
Accontentarsi! Farlo sempre. Una paglia, fumo blu che sale alto nei cieli,
conati, fumare, l’occhio che sbarbella, lacrima, non sto piangendo sto
lacrimando, sono due cose diverse, molto diverse!
Starnuto
Un
altro
E
un altro ancora, soffiaggio di naso, starnuto!
Strisciata
di sangue
Starnuto
potente
Soffiamento
del naso
Sangue
Cazzo!
Tossire
come se non ci fosse un domani, l’occhio che “sbarbella”, lacrimucce,
starnutire, lanciare dal naso una cometa di roba bianca e giallognola, i crampi
allo stomaco, piegarsi in due, il ginocchio cede
porcadiunaputtanaladraeschifosa, cadere, farsi male al polpaccio, starnutire!
Il
mal di testa mi fa immaginare quadri di Veermer, mi piacerebbe stare in un suo
quadro, no, starnutisco ancora, ma a cosa cazzo sono allergico?
L’occhio
ormai quasi chiuso per il troppo sbarbellamento, una raffica di starnuti, il
naso colo, lo soffio, cola ancora, ancora sangue, in pratica vedo in mono,
miagolii di sottofondo, qualcuno mi sta chiamando, no, non è nessuno, lo
stomaco si rivolta come un cazzo di calzino usato da un giocatore di basket per
tre anni di fila, carponare!
Della
carta vetrata mi sta leccando la testa, miagolii, sono sdraiato in terra,
miagolii, starnutisco, ancora e ancora,
non so neanche dove cazzo sono, casa, sala, Leyla mi lecca la testa, mi
alzo, starnutisco, crampi allo stomaco, il ginocchio mi cede e cado, zero male,
mi rialzo, tossisco pesantemente, lo stomaco mi odio, tossisco, barcollo in
bagno, al buio, tirò fuori tutto il verde che in me che va a finire nel cesso,
continuo a farlo, e continuo, altro verde, lo stomaco si contorce e si ripiega
su se stesso, starnutisco e vomito, un misto tra muco e roba verde aliena!
Mi
alzo, la faccia è una maschera di ciò che non sono, acqua, barcollo ma non
mollo, starnuto, un altro perdio, ancora?
Scapicollarsi,
il letto, il letto perdio il letto, m’affloscio sul materasso, rimango lì, come
un sacco di patate abbandonato da un fattore distratto, respiro lento,
affannoso, lento, respiro, respirare, è un bel verbo a dirla tutta, gli occhi
si chiudono lentamente, leggermente, chiudere
gli occhi!
Cieli
plumbei che s’affacciano in una giornata piovosa, personaggi strani che
saltellano e ballano felici, sono io ma non lo sono allo stesso tempo, osservo
questi animaletti antropomorfi che fanno ciò che fanno, sono simpatici, troppi
colori, troppa luce, il cielo è bianco latte, troppo bianco, tutti i colori
sono troppo per essere dei colori, sto nella calma piatta del mio non essere!
Apro
gli occhi è tardi, tossisco, che cazzo di ore sono?
Non
lo so
Guardo
l’orologio
Tardi
Troppo
forse no, giubbotto e via, vado fuori,
il vento gelido mi prende a pugni, barcollo per la via, il ginocchio ha deciso
di rompermi quattro quarti di palle, i fulmini che mi manda non voglio
sentirli, cammino, la gamba rigida, starnuto, una, otto volte, non ho il
fazzoletto, cazzo, l’occhio sbarbellante è ancora semichiuso, sembro uno che ha
fatto a botte con Tyson, lacrima, che cazzo sta succedendo?
Prendo
un respiro, mi fermo, aspiro ed espiro, calma, ci vuole calma, respiro, calma,
respiro!
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