martedì 26 aprile 2016

-Mai domo anche ieri ho scritto!-




Il fu Dresda”

Eppure in tutte le scienze,
seguendo gli intenti propri a ciascuna,
noi ci rapportiamo all’ente stesso.”


Lo si capisce in fretta a dirla tutta, è una cosa naturale, un’evoluzione, un qualcosa che rimane sopita per anni e che poi esplode in tutta la sua folgorante novità, un qualcosa che c’era sempre stata e aspettava la sua evoluzione naturale, la deflagrazione finale che fa sì che da bambina si diventa donna!
Le prime cotte finite prima del consumo di un cerino, i primi amori che non erano amori, bisognava sperimentare, male, non mi sono mai piaciuti veramente, era una finzione di facciata, non ho quasi mai detto “Ti amo”, loro volevano ma io no, non era amore ma facciata, una maschera del tutto inutile, una qualcosa che “bisognava” farlo, ma che non sentivo mio, non lo mai sentito, non mi piaceva, era come prendere la medicina che “fa tanto bene ma fa schifo”, poi è arrivata Lei!
I primi veri, sinceri, sentiti, rossori, il batticuore che non mi lasciava mai, un ventiquattro ore al giorno di “quasi infarto” e di farfalle nello stomaco, Lei, forse avevo provato per la prima volta il sentimento dell’amore, ma Lei?
Lei poteva provare minimamente provare ciò che provavo io?
Non lo saprò mai, non si è mai concluso ma Lei mi ha fatto aprire gli occhi, ora sapevo chi ero, sapevo che i maschi non mi piacevano, era una cosa innaturale per me, non mi piacevano, non volevo neanche sfiorarli, ero rinata in qualcos’altro, nella mia vera me stessa, sapevo cos’ero ma non potevo urlarlo al mondo!
Non potevo più stare nel mio paese d’origine, le voci correvano troppo veloci, finito le superiori mi sono trasferita in una grande città, una città dove nessuno mi conosceva, potevo essere me stessa, potevo riscoprirmi grazie al più totale anonimato, potevo vivere la mia vita, i miei genitori non hanno mai capito il mio voler cambiare tutto, deduco che non lo capiscono ancora, città nuova vita nuova, mi sono adeguata alla vita metropolitana, uscivo la sera senza divertirmi, bevevo nei week end e poi frequentavo le lezioni durante la settimana, ed ero anche brava in ciò che facevo, tutti i vari esami superati a pieni voti, studiavo e cercavo una posizione precisa nel mondo, fu un volantino a farmi capire che ciò che sentivo io non era isolato, una festa per sole donne!
L’appartamento non era molto luminato, mi sentivo a disagio con il mio vestito che sembrava uscito dal baule di mia nonna, non mi sentivo propriamente a mio agio, a differenza di tutte le altre ragazze, mi sentivo una mosca bianca e poi m’appare davanti agli occhi due ragazze che si baciano con una naturalezza che ha dell’incredibile, si baciano come se fosse la cosa più naturale del mondo, ingollo il mio presunto aperitivo, ne ingollo un altro per darmi coraggio, respiro e inspiro… il rossore del primo momento sparisce e cerco di “socializzare” con qualcuna, non ci riesco, faccio da carta da parati per un tempo indefinito, nonostante il mio benessere nella scoperta di non essere sola, mi sento a disagio, sto qua attaccata ad una parete con un bicchiere vuoto in mano e guardo la sala gremita da ragazze che stanno bene nell’essere loro stesse!
Fumi?”
Una voce mi fa trasalire dal mio torpore nella mia scoperta!
Scusa?”
Ho detto fumi?”
No!”
Ok!”
No, sto sbagliando qualcosa, un attimo, una ragazza mi ha rivolto la parola, un attimo!
Scusa?”
Si!”
Vorrei provare!”
Guarda che ti stavo chiedendo se avevi una sigaretta!”
No… ma possiamo trovarne, basta chiedere….”
Bella filosofia di vita!”
Andiamo alla ricerca di sigarette, ne troviamo, siamo su un balcone al ventesimo piano di un palazzo a fumare, tossisco, è la mia prima sigaretta, lei ride, mi apostrofa come una “verginella”, lei fuma come se fumasse dalla sua nascita, io tossisco ancora un po’ e poi ci faccio l’abitudine!
Non so bene chi ha baciato chi, ma ad un certo punto mi ritrovo a baciare questa ragazza, il suo alito che sa di nicotina e alcol, mi bacia furiosamente, come se fosse il suo ultimo bacio che darà in tutta la sua vita, io ricambio, forse ancora più furiosamente anche perché è il mio primo vero bacio che voglio realmente dare, la serata continua confusamente, non so cos’è successo veramente, o meglio ho dei flash, di corpi nudi, di sudore, di urla e di quant’altro… ho perso la mia verginità con una ragazza di cui non so niente e di cui non so neanche il nome, ma al mattino quando mi risveglio completamente nuda su un divano foderato di plastica e questa ragazza senza nome affianco a me che borbotta qualcosa su un caffè e sul poi parlare, mi fa sentire viva, sono viva!
Di storie così ne ho avute molte durante i vari anni d’università (che ho finito regolarmente!), dopo quella prima “storiella” da una notte e via, ho scoperto, stranamente, che non ero sola, ma che anzi, era tutto l’inverso, proprio nella mia facoltà ho incontrato una donna meravigliosa, una donna che mi ha “portato sulla retta via”, non dovevo accontentarmi di storielle da una sera e basta, dovevo trovare l’amore, dovevo trovare la persona a cui donare tutto il mio amore e il mio cuore, dovevo selezionare bene chi frequentare, sono entrata in un’associazione per i diritti umani, ho manifestato (a volte violentemente, mi sono presa anche delle manganellate e tutto il resto!), volevo arrivata a ventitré anni di vita che le persone come me dovevano avere gli stessi identici diritti delle persone eterosessuali, ho lottato e molto!
La svolta ci fu alla fine della mia carriera scolastica, stavo scrivendo la mia tesi, la donna meravigliosa che avevo conosciuto un anno prima della mia tesi è diventata la mia ragazza ufficiale, ho discusso la mia tesi e lei era in prima fila ad applaudirmi, si è commossa, ha pianto, i miei genitori, stranamente, erano a vedermi nella discussione, mi hanno applaudito e sempre più stranamente hanno compreso la mia sessualità e l’hanno accettata nonostante la loro mentalità retrograda, stranamente si sono affezionati anche alla mia compagna e sembrerebbe che vogliano più bene a lei che a me!
Mi sono laureata nel millenovecentoottantacinque, sono passati trent’un’anni, sto ancora insieme alla mia partner, sono felice, sono ancora combattiva per i miei diritti, ho una vita bella, faccio un lavoro che mi appaga, svolgo un lavoro su cui mi sono laureata, due anni fa abbiamo avuto un figlio, concepito (ovviamente!) all’estero e ora siamo una famiglia, lei mi ama quanto l’amo io, sono anni che stiamo insieme, sono felice, molto, nonostante le varie battute dei politici e delle persone, sono felice, ho scoperto il mio vero Io e ho trovato l’amore della mia vita che non scema mai e che ogni minuto si ricarica d’amore vero, puro e sano, amo la mia compagna e amo il nostro figlio, amo la mia famiglia e sono felice di amare!





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