-FedeSperanzaCarità-
Fede
La
signora F., vedova da quando aveva vent’anni, si preparava con cura tutte le
volte che doveva andare in chiesa e c’andava tre volte al giorno, al mattino,
al pomeriggio e alla sera; s’accoccolava placidamente in fondo alla navata
della chiesa, sulle ultime panche, apriva il suo libercolo rilegato in pelle
nera e borbottava qualcosa, così tutti i giorni.
La
signora F. faceva questo triplice “sacrificio”, anche se per lei non era così,
lo fece per sessant’anni, dalla morte del marito, la signora F. aveva
ottant’anni, e non mancò mai alle sue tre volte in chiese e alle sue tre volte
l’accoccolarsi nell’ultima panca a borbottare frasi senza un senso secondo il
parroco!
Aveva
centodieci anni quando morì, e fino alla fine andò in chiesa tre volte al
giorno tutta agghindata, a pregare o a borbottare in fondo alla chiesa, morì
sola, non aveva figli ne parenti ma c’è un ma!
Sul
suo testamento non chiese un funerale cristiano, il parroco ci rimase male,
berciò ai quattro venti che una donna così devota non volesse il funerale
cristiano, il testamento era chiaro, non voleva assolutamente un funerale
cristiano; il parroco inorridito penso ad una donna comunista o atea o
quant’altro, non era nessuno di queste!
La
signora F. era riuscita a scampare alle leggi razziali, era scappata, da sola
lasciando marito e figli in una nazione che non si poteva considerare sicura,
erano morti, si era rifugiata in un “porto libero”, aveva vissuto la sua vita e
la sua religione o etnia che dir si voglia nell’ombra, aveva rifiutato il
funerale cristiano per un semplice motivo, non era cristiana, andava tre volte
al giorno in chiesa e recitava il Kaddish per le sue perdite, non credeva nel
cristo ma nella sua religione, pregava a modo suo in un luogo di culto e basta,
recitava i salmi e accendeva sempre tre candele, una per suo marito, morto
nelle docce all’età di ventun anni, al suo primo genito gasato nelle docce a
sette anni e a sua figlia la più piccola morta spiantata contro un vagone a
solo otto mesi di vita, pregava per loro!
Il
parroco sapendo la storia della signora F. non poté far niente, assolutamente
nulla, non ci fu funerale ne altro, niente di niente, il parroco non gli diede
neanche l’estrema unzione, era di una religione diversa dalla sua, la
seppellirono in una tomba anonima, senza cerimonie ne altro, un funerale laico,
una cosa veloce, niente di che, la fede della signora F. non contava, i vari
Kaddish che recitava tre volte al giorno in una chiesa cattolica non erano
serviti a nulla, non erano serviti a nessuno, la vecchietta gobba che tre volte
al giorno andava in chiesa agghindata non era un essere umano perché non era
cristiana… poi il parroco viene allontanato dalla diocesi perché aveva un certo
vizietto ma questa è un’altra storia!
Speranza
La
mano s’abbassava, sempre più a fondo, era ciò che voleva, senza se e senza ma,
lo desiderava, non poteva farne a meno,
lo desiderava con tutta se stessa ma lui, lu9i, era impegnato con un’altra che
magari faceva ciò che magari non faceva lei, per lui avrebbe fatto tutto,
qualsiasi cosa che gli avrebbe chiesto!
STOP
Festa
di uno,, ci sono tutti, non posso non andarci, vado lì, riconosco qualcuno,
qualche compagno di classe, lui non c’è, mi rattristo, bevo, bevo duro, lui non
c’è, poi arrivo, faccio la troia, lui non sa cosa pensare, si è mollato da poco
dalla sua ragazza, ne approfitto, faccio la troia, ne ho bisogno, lo amo, lo
amo troppo, lui non mi caga e io continuo a fare la troia, mi struscio e cerco
di farli capire che ho voglia di lui, ma lui non mi caga, è preso a
filosofeggiare con dei suoi amici, non mi caga neanche di striscio, lo odio, lo
amo, non lo so, perché non mi caga?
Vomito
per il troppo bere alcolici consumati a cazzo!
Vomito,
lui mi vede, non mi vede in realtà, se ne va dalla festa, non mi caga,
sicuramente è un frocio se non mi caga, un bastardo di merda, vomito, e vomito
ancora, quel frocio!
Mi
risveglio seminuda in una stanza che non è la mia, ho mal di testa, voglio
tornare a casa, mi muovo e mi fa male tutto, cosa cazzo ho fatto ieri sera?
Nulla
mi dicono, a parte urlare bestemmie e offese verso lui, poi ho vomitato e mi
sono ritrovata qui in un letto sconosciuto a dormire, domani sarà una giornata
pesante per chiunque!
Carità
La
sua timidezza era stoica, aveva paura di tutto, di qualsiasi cosa, la sua
ragazza lo stava per lasciare e lui doveva decidere se mollarla prima di
incominciare una nuova storia certa!
Il
portafogli era pieno!
La
tristezza era ancora più piena, il tipo si sedette, un barbone si avvicinò!
“Cos’hai
tipo?”
“Nulla!”
“Non
raccontarmela me, sono più vecchio di almeno vent’anni!”
“Nulla!”
“Davvero,
non direi!”
“Cosa
vuoi??”
“Nulla,
magari il parlarne potrebbe schiarirti le idee!”
“Non
saprei!”
“Provaci!”
“Ok…
amo una ragazza che non è la mia ragazza, ma amo anche la mia ragazza, e
sinceramente non so cosa scegliere, un amore clandestino, un amore vero? Un
amore che mi porterebbe infelicità? Un amore falso visto e considerato che amo
un’altra? Cosa cazzo devo fare? Secondo te è normale? No, non lo è! Cazzo!”
“Calma
ragazzo, vuoi un consiglio? Te lo do, ciò che ami e che viene ricambiato non va
scambiato per nessun tesoro al mondo, devi saper inghiottire la merda di un
rapporto di coppia, devi saper che non sono tutte rose e fiori, e soprattutto
tra vent’anni con chi ti vedi, rifletti figliolo?”
“Non
lo so, sono confuso!”
“Sei
confuso? Fanculo, hai due donne che ti amano e tu fai lo stronzo? Dai amico
scegli quella che vorresti ritrovarti nel letto tutti i giorni!”
“E’
difficile da scegliere!”
“Ma
porco di un cazzo non lo è affatto,
calcola questo, ti ama nonostante tutto? Si, è la ragazza per te, non lo
fa non lo è!”
“Quindi
meglio il vecchio per il nuovo?”
“Porcadiunatroiaimpesta,
certo che si!”
Mi
allontano, ritorno, mi guarda con occhi da padre, alza la mano, sospiro, sbuffo
per l’alcool, lo guardo, mi guarda, passano secondi, forse anni, forse secoli,
i suoi occhi azzurri, il suo odore di morte, lo guardo, lui guarda me, è
superiore a me, e di molto ed è un barbone, che ora forse è morto, forse è un
angelo, la mente divaga, gli voglio bene, non so il perché lo guardo, lo
squadro, è un barbone che mi ha parlato come un amico di lunga data… lo fisso,
lui mi guarda, mi fa un occhiolino del tipo “Sei una persona debole ma puoi
riuscirci!”, lo fermo per un secondo, mi fissa, io fisso lui, ci guardiamo, gli
do venti euro e lui mi dice che sono troppi, io ribadisco di no, c’abbracciamo,
lui è felice, io meno, ma lui ringrazia dicendoti che :”Ciò che avanza te lo
porto… giuro!”, non me lo ha mai portato… ma va bene così!
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