-Muhafaza-
Amava
farlo, lo adorava, gli dava una botta d’adrenalina che la metà bastava, ma in
certi casi bisogna stare attenti e molto, lui riusciva sempre a pararsi il culo
e a salvarsi dai vari mariti gelosi che riuscivano ad arrivare a lui!
“Ancora
nessuna notizia su XXXXXXX, scomparso ormai da quattro giorni, nessun
testimone, nessuno ha visto niente, molte le ipotesi degli inquirenti, si parla
di rapimento e di omicidio, la giustizia brancola nel buio!”
Amava,
anzi adorava, sedurre e conquistare donne sposate, le varie single non gli
davano la stessa scarica, era uno spiantato senza soldi nel portafogli e
nemmeno in banca, dopo che gli avevano pignorato qualsiasi cosa, ma a lui non
interessava, pensava che il vero ricco doveva portare una maschera da ricco e
non esserlo, ed è per questo che faceva lo splendido, offriva cene (e guarda
caso nel momento di pagare si era sempre dimenticato il portafoglio a casa!),
si credeva sulla cresta dell’onda, in verità era un vero e proprio morto di
fame, senza arte ne parte, un imbecille conclamato ma riusciva a tenersi bene e
a sembrare una persona che conta, spendeva e sperperava i soldi degli altri,
bisogna dirlo aveva un’arte nel non spendere i suoi soldi che non aveva, era
riuscito a prendere una porche in leasing, come ci sia riuscito nessuno lo sa,
ma la sua passione a parte il sembrare ricco e accumulare debiti su debiti con
chiunque erano le donne, amava le donne, e le amava sposate, voleva dimostrare
d’essere il maschio alfa l’uomo che riusciva a far rompere matrimoni perché lui
poteva farlo!
Riuscì
a far cornificare parecchi mariti, le donne lo vedevano come una luce fuori dal
tunnel della loro vita, lui gli prometteva week end a Montecarlo, ostriche e
champagne, una vita che loro non potevano neanche immaginarsela, lui con le sue
balle dette ad hoc riusciva a conquistarle, tutte, se metteva gli occhi su una
donna sposata riusciva a portarsela a letto, in un modo o in un altro, il
brutto di questo suo vizietto è che non riusciva a smettere, se erano sposate
erano le sue prede!
Fece
solo un errore, un piccolissimo e fatale errore, sedusse la moglie sbagliata,
riuscì a consumare un rapporto completo, il brutto è che il marito di quest’ultima
non era un commerciante o un imprenditore qualsiasi, era qualcosa di diverso,
la sua ultima conquista si era perdutamente innamorata di lui, un bel giorno
tornò a casa dopo la consumazione del suo rapporto clandestino e parlò al
marito per ore, chiese il divorzio, urlò che non lo amava più e che non lo
aveva mai amato, sbraitò che aveva trovato l’uomo giusto per lei, spaccò piatti
e quant’altro, il marito rimase impassibile, la guardava e basta.
Giugno
è il mese più crudele!
Girovagava
con la sua aria di quello che la sa lunga quando lo presero, lui cercò di
liberarsi ma un pugno in piena faccia lo tramortì, quando si sveglio era legato
ad una sedia, completamente nudo, davanti a lui un uomo sulla cinquantina, sovrappeso,
vestito elegante (ad occhio decretò che portava un millino di vestiti!) che lo
guardava, non parlava, non disse nulla, lo guardava e basta, lui urlò palle su
palle, cose su suo padre che era un pezzo grosso, cose che non stavano in cielo
ne in terra, l’uomo lo guardava senza esprimere la ben che minima emozione; fu
il pene la prima cosa che tagliarono, lui urlava come un agnello sgozzato, il
pene gli fu inserito in bocca, anche per farlo smettere di urlare, lo
incaprettarono, per lui non era ancora finita, dopo il pene, passarono alle
dite e alle mani, i piedi, le gambe e tutto il resto, la lingua, le orecchie,
era diventato un tronco umano e tutto ciò che gli fu tagliato (a parte il
pene!) venne infilato a forza nel suo ano!
“Ritrovato
XXXXXX, è stato ritrovato, incaprettato e senza un singolo arto, la scientifica
sta indagando, con lui una donna, sviscerata e aperta in due, gli amici lo
indicavano come una persona tranquilla e senza grilli per la testa, si è aperta
un’indagine sul passato del defunto!”
Quando
perse i sensi per l’ultima volta pensò solo ad una cosa :”Cazzo, magari era
meglio se andavo a lavorare come fanno tutti!”…
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