lunedì 27 aprile 2015

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A Stefano!

Avete idea di cosa vuol dire alzarsi la mattina e l’unico pensiero e farsi fuori? I vari modi per farlo, il gas, lanciarsi sotto una metro, tagliarsi le vene, impiccarsi nella doccia e tutto il resto? Avete presente? Non credo, non credo che abbiate mai avuto questa idea trecentossentaquattro giorni all’anno, magari neanche nell’arco di una giornata, probabilmente non c’avete mai pensato o magari se lo avete fato è stato il fulgido pensiero di un micro secondo, un pensiero fievole che vi ha toccato la mente per poi sparire del tutto come se niente fosse, un brutto pensiero non degno di nota, in fin dei conti la vostra vita funziona alla meraviglia, ma il pensiero è lì che appare qualche volta, magari mentre vi fate una sega nella doccia perché vostra moglie che amate ve la da una volta al mese o mentre guardate porno su porno sapendo che non avrete mai una vita sessuale appagante, quel pensiero è lì e rimane lì!
Potete trovare qualsiasi scusa plausibile e non ma il pensiero rimane lì, fisso come un chiodo piantato nel cervello che volete togliervelo ma non ci riuscite, potrebbe  essere mascherarlo con il fare da bulli o quant’altro ma sapete come so bene io che il pensiero rimane ed è vivo e vegeto nelle pieghe del cervello!
State male e sapete che nessuno vi accetterà per ciò che siete? È una buona causa, ma non accettabile, Io lo so bene; non sono mai stato accettato, non che ne io abbia bisogno d’essere accettato ma a volte può aiutare, a me non è servito a nulla, potevo sopportare la morte dei mie cari, potevo sopportare tutto, dicevano che avevo le spalle grandi, un essere umano che poteva sopportare tutto, qualsiasi cosa e invece i vari soloni non hanno capito una cosa basilare… anche il più forte ha delle debolezze!
Delle fragilità!
Ho capito che anche il più Ercole in fondo nasconde delle debolezze, sentirmi o meglio far sembrare di essere forte è servito, ho fatto vedere ad un mondo cieco e sordo che ero un Ercole e invece non lo ero, non lo sono mai stato e mai lo sarò!
Ho capito che il dolore non è quantificabile, nessuno può sapere quanto soffre un altro, magari per un pinco pallino qualsiasi il dolore che sento è una cazzata magari per un altro è una tragedia più pesante di quanto effettivamente è, la verità sta sempre nel mezzo…. Lo presa male è vero, ma avevo una ragazza che mi amava, avevo ciò che restava della mia famiglia, si può dire che avevo tutto e invece non avevo nulla!
Non lo sapevo fino a che non ho capito cosa fare, o meglio avere la consapevolezza di ciò che stavo facendo, ho scelto la cosa meno rompi palle per tutti, il nodo in fin dei conti è facile!
Ma c’è un ma, se dovessi farlo, sarei sicuro di ritrovare mia madre ovunque andrò? Sarò sicuro che ciò che farò è servito a qualcosa? È servito veramente? Togliere il peso di un fratello depresso a mia sorella? È servito? Lei ha una vita sua, ha figli e quant’altro, sta bene io no, io non sto bene proprio per un cazzo!
Mi spiace per il figlio dell’amica di mia sorella, un depresso cronico, ma io sarò il primo, forse, sarò quello che aprirà la strada, magari mi odierà quel ragazzo di due anni in meno di me, magari cercherà delle spiegazioni e so che non le troverà, non ha mai sofferto quanto me, non sa cosa vuol dire un addio, una perdita, il dolore di tutto questo, non lo sa, per ora vive felice nella sua bambagia!
Mia sorella, adoro mia sorella, ma anche lei non può capire, non riesce a farlo, crede inconsciamente che essendo giovane posso mettere apposto tutto, dimenticare il dolore, dimenticare il tutto, non ci riesco, sono passati mesi e mesi e ancora mi fa male, so che distruggerò molte vite alle persone che amo, ma non posso fare altrimenti, quando il dolore ti consuma totalmente non hai scelta, non hai vie di fuga, c’è solo una soluzione, forse la più estrema, forse l’unica scelta possibile per placare il dolore che ci si sente dentro, l’immenso dolore che ti fa pensare a cazzo ma si sa bene che è l’unica via percorribile!
Sono in bagno, tutto è pronto, cercherò di non rompere i coglioni a nessuno, preparo il nodo, ho studiato bene come farlo, indosso il cappio, l’ultimo mio vestito, so come farlo e so come farlo, mi abbandono al vuoto, al nulla totale, mi lascio andare, un piccolo crack e finalmente raggiungerò mia mamma… è tanto che la volevo incontrare, finalmente potrò farlo!


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