In vent'anni di scrittura in molti mi
chiedono come mai scrivo così difficile e complicato, mi dicono che
se non scrivo semplice non verrò mai pubblicato (che tra le altre
cose è l'ultimo dei miei problemi la pubblicazione!) e con queste
domande e suggerimenti in testa ho pensato:”Ma come fa Moccia che a
stento parla l'Italiano, che sembra più un salumiere che uno
scrittore a far pubblicare ogni singola cosa che “scrive”?”,
perché scrive semplice, non complicato, non usa termini difficile e
quindi ciò che scrive è più abbordabile rispetto a uno scrittore
che tenta di scrivere un qualcosa di un po' complicato; con questa
idea di “stile” (un attimo..... ok, l'infarto mi è passato, può
capitare se accosta la parola che inizia con S a Moccia!) in testa mi
sono detto :”Porco cazzo ci voglio provare pure io a scrivere come
Moccia e quindi ho pensato di sottomettermi a questo esperimento,
scriverò quando inizierò a scrivere un “racconto” come Moccia e
voglio vedere quanto impiegherò a finirlo, quindi preparate i
lucchetti e quant'altro e fatevi felicemente stuprare la mente da
questo mio personale esperimento!
Inizio: 16/06/2014 h.: 10,11
Jessica quella mattina non era andata a
scuola di moda, non se la sentiva molto, la tristezza per non aver
visto Kevin il pomeriggio prima era insopportabile per poter
ascoltare le noiose lezioni delle proffe.
Era uscita come tutte le mattine per
andare a scuola ma non c'era andata il cellu di Kevin era spento e
subito pensò :”Raga come mai è spento il cellu a quest'ora?”
non si dava pace, non poteva darsi pace, se Kevin la tradiva con
Siria che tutti dicevano essere una bella ragazza e vestiva sempre
alla moda, non avrebbe sopportato il tradimento, era già stata
tradita nei suoi maturi quindici anni, non poteva sopportare un altro
tradimento, era troppo per il suo cuore colmo d'amore.
Kevin si svegliava sempre tardi, la
scuola era una prigione per la sua mente poetica, l'ultimo sua poesia
l'aveva scritta davanti al portone di Jessica qualche giorno prima,
una scritta sul marciapiede che significava molto per lui e la
scritta diceva :”Ti amo troppo tra il troppo topina!” , era
riuscito a far battere il cuore a Jessica meglio del concerto dei
Modà che avevano visto giorni e giorni prima, un ricordo indelebile
nei loro cervelli, la musica così bella e toccante li aveva fatti
innamorare di più di quanto si amavano prima, erano una bella coppia
e poi si erano promessi amore eterno grazie al lucchetto che si sa è
il simbolo dell'amore eterno per eccellenza.
Uscito di casa corse in groppa al suo
motorino andò a trovare Jessica ma lei era già uscita, non poteva
crederci, e se Jessica lo stava tradendo con Carlo? Non poteva
sopportarlo, corse via a tutta velocità bruciando semafori e
semafori ma quando c'è l'amore la strada non conta, corse fino ad
arrivare al ponete dove avevano attaccato il lucchetto e vide Jessica
che guardava sconsolata l'orizzonte chiaro come il loro amore appena
sbocciato.
“Jessica...”
“Kevin...”
“Jessica... cosa ci fai qui?”
“Avevo paura Kevin che tu mi tradisci
e allora ho voluto rivedere il nostro amore for ever...”
“Ma Jessica io non ti voglio tradire,
io ti amo for ever and ever...”
Si baciarono con l'amore dei loro
quindici anni, il loro amore eterno non aveva confini perché era for
ever and ever!
Fine 16/06/2014 h. 10,25
La cosa più difficile nello scrivere
queste righe è stato usare dei termini che non userei mai, ma il
risultato è degno del “Salumiere che pubblica”... posso dire che
ho un futuro nello scrivere cazzate!
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