L'Italia è popolata per l'ottanta per cento (io spero meno
ma ahimè è così!) da anziani e visto e considerato che io con il mio lavoro
sono quasi costretto a peregrinare in giro per la mia città (Milano!) m'accorgo
di svariati atteggiamenti che li anziani hanno in svariate situazioni,
calcolando poi che la mia scrittura di prosa latita un po' ho pensato bene di
fare questi scritti su quest'ultime azioni, naturalmente parlo di Milano ma
sono convinto che anche in altre città il risultato non cambia, quindi diamo
fuoco alle polveri e beccatevi li anziani e i mezzi pubblici:
• Il ninja:
questa tipologia d'anziani è la più scaltra e furba che si possa incontrare sui
mezzi pubblici... è buona creanza lasciare il posto alle persone di una certa
età (io personalmente visto e considerato che i mezzi pubblici li prendo quasi
unicamente nelle ore di punto cedo il posto solamente alle donne incinta e alle
donne con in braccio dei bambini e basta!) ed è giusto farlo ma codesti anziani
ninja mentono, poiché si trasformano dalla fermata alla salita dei mezzi, prima
sono dei panzer pronti a sopprimere qualsiasi cosa li si para davanti e appena
vendono un altro essere umano seduto indossano la maschera dei poveri
paralitici a poche ore dalla morte ed ecco che s'accaparrano il posto per poi
scendere alla fermata dopo da quella che sono saliti.
• Il
pensionato che non accetta d'esserlo: so che è difficile non avere un hobby che
sia uno a parte il lavoro e posso capire che appena l'età lo consente (ebbene
si cari lettori occasionali e non esiste quella parola magica e mistica
chiamata pensione ma è un po' come parlare di Atlantide....) la pensione viene
vista come una condanna a morte, capisco anche che le abitudini di prendere i
mezzi pubblici all'alba (ovvero l'ora di punta a Milano dove sui mezzi si
trovano studenti, lavoratori, madri e quant'altro!) sono difficili da
dimenticare, posso capire tutto, ma visto e considerato che oramai la pensione
è una chimera lontana se una persona ha la fortuna d'andarci non sarebbe meglio
dimenticarsi il lavoro per sempre e trovarsi un hobby che può essere espletato
dopo le dieci di mattino? Parrebbe di no!
• Lo
spesista: questo termine in italiano non esiste (me lo sono inventato io or
ora!) ma spiega benissimo questa tipologia di anziani, come ben si sa i
supermercati prima di una certa ora non aprono (alle sette di mattina sono
aperti solamente i bar e i tabaccai!) e non è che non aprono apposta è che non
aprono perché hanno dei orari precisi quindi mi domando che senso ha prendere
un mezzo pubblico alle sette di mattina
per andare al Pam? Per comprare i prodotti più freschi? Benissimo,
ponendo che di solito li esseri umani mangiano intorno alle dodici e mezza
l'una (intendo per chi non lavora!) allora che senso ha comprare l'insalata
fresca alle sette di mattina che poi irrimediabilmente a mezzo giorno ha perso
la sua freschezza? Che senso ha prendere la michetta alle sette di mattina se
poi è consumata all'una? Non sarebbe più saggio prendere il pane e l'insalata
verso le undici? Così che da mangiarla fresca fresca a pranzo? Parrebbe di no!
• Le
maniache del mercato: da non confondere con i vari spesisti perché l’enorme
differenza è che li spesisti possono essere anche uomini invece, le maniache
del mercato solo solamente donne, si possono riconoscere subito dal numero di
fermate che fanno (non più di una!) e da
quell’aggeggio infernale qual è il carellino su due ruote… il carellino ha il
peso specifico di una mandria d’elefanti obesi e immancabilmente la signora non
può fare a meno di tirarselo dietro (anche se compra un panetto di burro da tre
grammi!) e sempre immancabilmente il suddetto carellino finirà sui piedi dei
poveri viaggiatori causando ferite e contusione difficoltose da risanare.
• L’occupatore/occupatrice:
si trovano spesso sui tram vecchi (l’uno per intenderci, ovvero i tram che
sembrano usciti da inizio novecento per intenderci, so benissimo che esistono
solamente a Milano!) i soggetti in questione (non si sa bene quale legge della
fisica distruggono ma qualcuna la distruggeranno sicuramente!) viaggiano sempre
soli ma riescono ad occupare tre posti, nonostante la loro stazza è inferiore a
quella di Stanlio di Stanlio e Olio, riescono ad occuparli mettendo
nell’ordine, una borsa sulla destra (la suddetta borsa fa una pippa a quattro
mani alla borsa di Mary Poppins!) e il sacchetto della spesa sulla sinistra
così facendo (ovviamente sempre e unicamente nell’ora di punta!) si può
assistere a crisi di nervi soffocate degli altri passeggeri.
• I giovani
d’oggi: è immancabile, almeno un paio di volte (per chi viaggia sui mezzi
pubblici almeno!) si è visto l’attempato signore che ha la meravigliosa idea di
criticare a priori tutti coloro che hanno meno di cinquant’anni apostrofandoli
come giovinastri, non ci sarebbe nulla di male in questo se non fosse che i
signori in questione esternano il loro disappunto con un tono di voce degno del
mercato del pesce.
• Il hai
miei tempi: può raro ormai da trovare ma ancora presente su alcune linee dei
mezzi pubblici, il soggetto in questione ha memoria di una Milano di almeno
cinquant’anni prima e non può non criticare come i mezzi pubblici siano
cambiati in peggio (ovviamente!), ora voglio dire cinquant’anni fa la via dove
abito ora (vicino alla famosa via Gluck di Celentano memoria!) non esisteva (o
quasi!) quindi mi sembra logico che le cose cambiano in meglio o in peggio non
sta a me deciderlo ma è naturale che cambino.
Ovviamente questo mio scritto non è contro tutti le persone
anziane che vanno sui mezzi (non sia mai!) poiché ho avuto la fortuna
d’incontrare anziani che piuttosto di fare come i personaggi che ho elencato
s’ammazzerebbero però ahimè quest’ultimi sono pochi…
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