martedì 20 maggio 2014

-Anziani o meglio alcuni anziani sui mezzi pubblici-

L'Italia è popolata per l'ottanta per cento (io spero meno ma ahimè è così!) da anziani e visto e considerato che io con il mio lavoro sono quasi costretto a peregrinare in giro per la mia città (Milano!) m'accorgo di svariati atteggiamenti che li anziani hanno in svariate situazioni, calcolando poi che la mia scrittura di prosa latita un po' ho pensato bene di fare questi scritti su quest'ultime azioni, naturalmente parlo di Milano ma sono convinto che anche in altre città il risultato non cambia, quindi diamo fuoco alle polveri e beccatevi li anziani e i mezzi pubblici:

•             Il ninja: questa tipologia d'anziani è la più scaltra e furba che si possa incontrare sui mezzi pubblici... è buona creanza lasciare il posto alle persone di una certa età (io personalmente visto e considerato che i mezzi pubblici li prendo quasi unicamente nelle ore di punto cedo il posto solamente alle donne incinta e alle donne con in braccio dei bambini e basta!) ed è giusto farlo ma codesti anziani ninja mentono, poiché si trasformano dalla fermata alla salita dei mezzi, prima sono dei panzer pronti a sopprimere qualsiasi cosa li si para davanti e appena vendono un altro essere umano seduto indossano la maschera dei poveri paralitici a poche ore dalla morte ed ecco che s'accaparrano il posto per poi scendere alla fermata dopo da quella che sono saliti.
•             Il pensionato che non accetta d'esserlo: so che è difficile non avere un hobby che sia uno a parte il lavoro e posso capire che appena l'età lo consente (ebbene si cari lettori occasionali e non esiste quella parola magica e mistica chiamata pensione ma è un po' come parlare di Atlantide....) la pensione viene vista come una condanna a morte, capisco anche che le abitudini di prendere i mezzi pubblici all'alba (ovvero l'ora di punta a Milano dove sui mezzi si trovano studenti, lavoratori, madri e quant'altro!) sono difficili da dimenticare, posso capire tutto, ma visto e considerato che oramai la pensione è una chimera lontana se una persona ha la fortuna d'andarci non sarebbe meglio dimenticarsi il lavoro per sempre e trovarsi un hobby che può essere espletato dopo le dieci di mattino? Parrebbe di no!
•             Lo spesista: questo termine in italiano non esiste (me lo sono inventato io or ora!) ma spiega benissimo questa tipologia di anziani, come ben si sa i supermercati prima di una certa ora non aprono (alle sette di mattina sono aperti solamente i bar e i tabaccai!) e non è che non aprono apposta è che non aprono perché hanno dei orari precisi quindi mi domando che senso ha prendere un mezzo pubblico alle sette di mattina  per andare al Pam? Per comprare i prodotti più freschi? Benissimo, ponendo che di solito li esseri umani mangiano intorno alle dodici e mezza l'una (intendo per chi non lavora!) allora che senso ha comprare l'insalata fresca alle sette di mattina che poi irrimediabilmente a mezzo giorno ha perso la sua freschezza? Che senso ha prendere la michetta alle sette di mattina se poi è consumata all'una? Non sarebbe più saggio prendere il pane e l'insalata verso le undici? Così che da mangiarla fresca fresca a pranzo? Parrebbe di no!
•             Le maniache del mercato: da non confondere con i vari spesisti perché l’enorme differenza è che li spesisti possono essere anche uomini invece, le maniache del mercato solo solamente donne, si possono riconoscere subito dal numero di fermate che fanno (non più di una!)  e da quell’aggeggio infernale qual è il carellino su due ruote… il carellino ha il peso specifico di una mandria d’elefanti obesi e immancabilmente la signora non può fare a meno di tirarselo dietro (anche se compra un panetto di burro da tre grammi!) e sempre immancabilmente il suddetto carellino finirà sui piedi dei poveri viaggiatori causando ferite e contusione difficoltose da risanare.
•             L’occupatore/occupatrice: si trovano spesso sui tram vecchi (l’uno per intenderci, ovvero i tram che sembrano usciti da inizio novecento per intenderci, so benissimo che esistono solamente a Milano!) i soggetti in questione (non si sa bene quale legge della fisica distruggono ma qualcuna la distruggeranno sicuramente!) viaggiano sempre soli ma riescono ad occupare tre posti, nonostante la loro stazza è inferiore a quella di Stanlio di Stanlio e Olio, riescono ad occuparli mettendo nell’ordine, una borsa sulla destra (la suddetta borsa fa una pippa a quattro mani alla borsa di Mary Poppins!) e il sacchetto della spesa sulla sinistra così facendo (ovviamente sempre e unicamente nell’ora di punta!) si può assistere a crisi di nervi soffocate degli altri passeggeri.
•             I giovani d’oggi: è immancabile, almeno un paio di volte (per chi viaggia sui mezzi pubblici almeno!) si è visto l’attempato signore che ha la meravigliosa idea di criticare a priori tutti coloro che hanno meno di cinquant’anni apostrofandoli come giovinastri, non ci sarebbe nulla di male in questo se non fosse che i signori in questione esternano il loro disappunto con un tono di voce degno del mercato del pesce.
•             Il hai miei tempi: può raro ormai da trovare ma ancora presente su alcune linee dei mezzi pubblici, il soggetto in questione ha memoria di una Milano di almeno cinquant’anni prima e non può non criticare come i mezzi pubblici siano cambiati in peggio (ovviamente!), ora voglio dire cinquant’anni fa la via dove abito ora (vicino alla famosa via Gluck di Celentano memoria!) non esisteva (o quasi!) quindi mi sembra logico che le cose cambiano in meglio o in peggio non sta a me deciderlo ma è naturale che cambino.


Ovviamente questo mio scritto non è contro tutti le persone anziane che vanno sui mezzi (non sia mai!) poiché ho avuto la fortuna d’incontrare anziani che piuttosto di fare come i personaggi che ho elencato s’ammazzerebbero però ahimè quest’ultimi sono pochi…

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