venerdì 17 maggio 2013
giovedì 16 maggio 2013
-Dieci anni e non sentirli-
C'era una volta,
Un ragazzino quasi adulto di quasi ventitré anni, era gracilino e biondo (poi si tinse i capelli di nero rovinandoseli irrimediabilmente!), questo ragazzo scriveva per diletto da otto anni, all'epoca aveva appena finito di frequentare un corso di scrittura creativa (folgorato sulla via della scrittura/lettura da Proust, Joyce e Mussil, infatti all'epoca il ragazzino comprava e leggeva solamente libri che avessero più di seicento pagine o che venivano considerati altamente complessi [incominciò a leggere seriamente nel millenovecentonovantaquattro quando suo fratello li regalò il romanzo di Welsh "Trainspotting" per poi passare a Mishima!] e lo faceva per sfidarsi e per dimostrare qualcosa a un potenziale qualcuno!) con ottimi risultati (epico e surreale fu un suo racconto basato su Star Trek interpretato da topi di laboratorio!), finito questo primo corso (primo in assoluto!) il ragazzino curioso e avido di cose nuove si buttò a capofitto in un'altro corso incentrato sulla scrittura e sulla messa in scena delle opere di Shakespeare (e qui il ragazzino riscrisse il famoso monologo di Amleto ["Essere o non essere... questo è il dilemma"!] allungandolo a dismisura, in pratica il monologo originario durava al massimo una quindicina di minuti... il ragazzino lo allungò fino alla mezz'ora!) in questo corso il ragazzino conobbe una ragazza che aveva molto in comune con lui, a parte l'amore per Shakespeare e per una determinata corrente musicale, il ragazzino si trovava bene con questa ragazza, da questa amicizia nacque l'idea di una sceneggiatura cinematografica, nata in primis come cortometraggio... alla fine diventò un lunghissimo lungometraggio (e ancora a oggi non è finito ma ormai il ragazzino deduce che sia stato accantonato!), dopo il corso incentrato su Shakespeare il ragazzino si tuffo in due stage, uno incentrato su Lynch (dove conobbe un autentico genio [infatti il ragazzino lo considera a tutt'oggi un suo maestro!] e l'altro incentrato su Tarantino, frequento solamente un'altro corso di scrittura creativa per poi non frequentarne più!
facciamo un passo indietro, correva l'anno domini duemilatré, il ragazzino fu lasciato dalla sua ragazza dell'epoca, pensava che con la scrittura poteva esorcizzare la perdita (in un certo qual senso ci riuscì, anche se i scritti dell'epoca erano di una cattiveria a dir poco estrema, i suoi scritti trasudavano odio, violenza e quant'altro e a veder bene furono scritti veramente bene a parte i temi ricorrenti [fu proprio in quell'anno che il ragazzino incominciò a scrivere l'epopea di H.C.E. (di Joyciana memoria!) che poi fece sì l'inizio del monumentalmente complesso O'Shere!]!) ma al ragazzino non bastava, voleva trovare nuove via d'espressione (disegnava già dal millenoventonovantasei e creava suoni disarticolati da un'anno o due!) ma all'epoca non si sentiva ancora pronto a girare (per modo di dire!) dei filmati anche se fece dei video a dir poco assurdi (i film semantici russi vengono dopo, ma dopo tanto!), non si sentiva appagato, pensò che magari i suoi scritti potevano piacere a qualcun'altro a parte lui (al ragazzino non interessava molto le critiche [e non l'interessa tutt'oggi!] ma la cosa di vitale importanza per lui era che qualcuno all'infuori di lui e di alcuni e selezionati famigliari potesse leggere cosa aveva da dire!) e qui l'amica conosciuta al corso su Shakespeare li venne in aiuto, "Perché non ti crei un blog?" "Un cosa?" "Una specie di diario virtuale dove puoi scrivere ciò che vuoi, cacchio siamo nel duemilatré e non sai cos'è un blog?" "No, non lo so!", il giorno dopo (esattamente il sedici maggio duemilatré!) il ragazzino entrò sulla piattaforma di Splinder (all'epoca aveva ancora il modem che faceva il rumore di frullatore pieno di mattoni!) e creò il suo primo blog (negli anni successivi arrivò a tenere sei blog, uno incentrato sul suo concetto di Satira, un'altro incentrato su Franco Belugi, uno incentrato su un romanzo su un circo, uno sulla rivisitazione di favole, uno incentrato [e fu il blog più letto tra i suoi blog!] su delle domande a dir poco assurde e l'ultimo incentrato su un thriller che aveva ideato in un'afosa estate!), non sapeva bene come intitolare il suo blog, all'epoca il ragazzino era andato in fissa con il gioco dei scacchi (dopo una vacanza in liguria dove passava i pomeriggi a giocarci!) e il titolo venne fuori da sé "La Torre muove ed è scacco al Re!", una mossa quasi impossibile da fare poiché le torri sono i primi pezzi della scacchiera ad essere mangiati, di solito dalle Regine o dagli Alfieri!
Sono passati dieci lunghi anni, il ragazzino è cresciuto, è andato a vivere da solo, ha cambiato un paio di ragazze prima di trovare quella giusta, ha visto il suo migliore amico (che fu per merito suo che creò la saga di Franco Belugi ma questa è un'altra storia che prima o poi racconterò!) accasarsi, sono passati dieci anni e a parte qualche assenza non ha mai abbandonato il suo blog "madre", ha chiuso tutti gli altri blog ma al suo primo blog (che ha cambiato piattaforma ma non i contenuti, magari sono stati ampliati alcuni argomenti!) non rinuncerà mai... quel ragazzino si chiama N9P ed è un blogger dalla bellezza di dieci anni!
http://www.youtube.com/watch?v=EqolSvoWNck
Un ragazzino quasi adulto di quasi ventitré anni, era gracilino e biondo (poi si tinse i capelli di nero rovinandoseli irrimediabilmente!), questo ragazzo scriveva per diletto da otto anni, all'epoca aveva appena finito di frequentare un corso di scrittura creativa (folgorato sulla via della scrittura/lettura da Proust, Joyce e Mussil, infatti all'epoca il ragazzino comprava e leggeva solamente libri che avessero più di seicento pagine o che venivano considerati altamente complessi [incominciò a leggere seriamente nel millenovecentonovantaquattro quando suo fratello li regalò il romanzo di Welsh "Trainspotting" per poi passare a Mishima!] e lo faceva per sfidarsi e per dimostrare qualcosa a un potenziale qualcuno!) con ottimi risultati (epico e surreale fu un suo racconto basato su Star Trek interpretato da topi di laboratorio!), finito questo primo corso (primo in assoluto!) il ragazzino curioso e avido di cose nuove si buttò a capofitto in un'altro corso incentrato sulla scrittura e sulla messa in scena delle opere di Shakespeare (e qui il ragazzino riscrisse il famoso monologo di Amleto ["Essere o non essere... questo è il dilemma"!] allungandolo a dismisura, in pratica il monologo originario durava al massimo una quindicina di minuti... il ragazzino lo allungò fino alla mezz'ora!) in questo corso il ragazzino conobbe una ragazza che aveva molto in comune con lui, a parte l'amore per Shakespeare e per una determinata corrente musicale, il ragazzino si trovava bene con questa ragazza, da questa amicizia nacque l'idea di una sceneggiatura cinematografica, nata in primis come cortometraggio... alla fine diventò un lunghissimo lungometraggio (e ancora a oggi non è finito ma ormai il ragazzino deduce che sia stato accantonato!), dopo il corso incentrato su Shakespeare il ragazzino si tuffo in due stage, uno incentrato su Lynch (dove conobbe un autentico genio [infatti il ragazzino lo considera a tutt'oggi un suo maestro!] e l'altro incentrato su Tarantino, frequento solamente un'altro corso di scrittura creativa per poi non frequentarne più!
facciamo un passo indietro, correva l'anno domini duemilatré, il ragazzino fu lasciato dalla sua ragazza dell'epoca, pensava che con la scrittura poteva esorcizzare la perdita (in un certo qual senso ci riuscì, anche se i scritti dell'epoca erano di una cattiveria a dir poco estrema, i suoi scritti trasudavano odio, violenza e quant'altro e a veder bene furono scritti veramente bene a parte i temi ricorrenti [fu proprio in quell'anno che il ragazzino incominciò a scrivere l'epopea di H.C.E. (di Joyciana memoria!) che poi fece sì l'inizio del monumentalmente complesso O'Shere!]!) ma al ragazzino non bastava, voleva trovare nuove via d'espressione (disegnava già dal millenoventonovantasei e creava suoni disarticolati da un'anno o due!) ma all'epoca non si sentiva ancora pronto a girare (per modo di dire!) dei filmati anche se fece dei video a dir poco assurdi (i film semantici russi vengono dopo, ma dopo tanto!), non si sentiva appagato, pensò che magari i suoi scritti potevano piacere a qualcun'altro a parte lui (al ragazzino non interessava molto le critiche [e non l'interessa tutt'oggi!] ma la cosa di vitale importanza per lui era che qualcuno all'infuori di lui e di alcuni e selezionati famigliari potesse leggere cosa aveva da dire!) e qui l'amica conosciuta al corso su Shakespeare li venne in aiuto, "Perché non ti crei un blog?" "Un cosa?" "Una specie di diario virtuale dove puoi scrivere ciò che vuoi, cacchio siamo nel duemilatré e non sai cos'è un blog?" "No, non lo so!", il giorno dopo (esattamente il sedici maggio duemilatré!) il ragazzino entrò sulla piattaforma di Splinder (all'epoca aveva ancora il modem che faceva il rumore di frullatore pieno di mattoni!) e creò il suo primo blog (negli anni successivi arrivò a tenere sei blog, uno incentrato sul suo concetto di Satira, un'altro incentrato su Franco Belugi, uno incentrato su un romanzo su un circo, uno sulla rivisitazione di favole, uno incentrato [e fu il blog più letto tra i suoi blog!] su delle domande a dir poco assurde e l'ultimo incentrato su un thriller che aveva ideato in un'afosa estate!), non sapeva bene come intitolare il suo blog, all'epoca il ragazzino era andato in fissa con il gioco dei scacchi (dopo una vacanza in liguria dove passava i pomeriggi a giocarci!) e il titolo venne fuori da sé "La Torre muove ed è scacco al Re!", una mossa quasi impossibile da fare poiché le torri sono i primi pezzi della scacchiera ad essere mangiati, di solito dalle Regine o dagli Alfieri!
Sono passati dieci lunghi anni, il ragazzino è cresciuto, è andato a vivere da solo, ha cambiato un paio di ragazze prima di trovare quella giusta, ha visto il suo migliore amico (che fu per merito suo che creò la saga di Franco Belugi ma questa è un'altra storia che prima o poi racconterò!) accasarsi, sono passati dieci anni e a parte qualche assenza non ha mai abbandonato il suo blog "madre", ha chiuso tutti gli altri blog ma al suo primo blog (che ha cambiato piattaforma ma non i contenuti, magari sono stati ampliati alcuni argomenti!) non rinuncerà mai... quel ragazzino si chiama N9P ed è un blogger dalla bellezza di dieci anni!
http://www.youtube.com/watch?v=EqolSvoWNck
martedì 14 maggio 2013
venerdì 10 maggio 2013
mercoledì 8 maggio 2013
martedì 7 maggio 2013
lunedì 6 maggio 2013
-Elogio all'ignoranza-
-Elogio
all'ignoranza-
Al creatore
dei
“gratta e
vinci”
l'uomo o donna
che
è riuscito a
rincoglionire
oceani di
persone!
(L'ignoranza è
la condizione dell'ignorante, cioè chi non conosce in modo adeguato
un fatto o un oggetto, ovvero manca di una conoscenza sufficiente di
una o più branche della conoscenza. Può altresì indicare lo
scostamento tra la realtà ed è una percezione errata della stessa.
In senso comune il termine ignoranza indica la mancanza di conoscenza
e di qualche particolare sapere, inteso in generale o su di un fatto
specifico. Può significare anche non avere informazioni su un fatto
o su un argomento. Questa è l'accezione originaria del termine, che
deriva direttamente dal greco gnor-izein (conoscere) attraverso il
latino ignorare (in-gnarus, che non sa). Successivamente, l'aggettivo
ignorante si è evoluto in senso dispregiativo, indicando coloro i
quali sono senza educazione o cultura.)
Che bello
sarebbe il mondo se fosse abitato da soli ignoranti?
Ovvero da
coloro che non sanno nulla e che si, placidamente, s'adagiano su
quelle poche e insulse conoscenze che hanno, immaginatevi un attimo
un mondo così, fatto? Bene!
Immaginate un
mondo senza letteratura, o meglio, solo una sotto specie di
letteratura (Moccia considerato Dante e Volo considerato Platone!),
di facile lettura e che non fa lavorare il cervello, si vivrebbe
meglio, chi ha bisogno di pippe mentali e filosofiche di un Proust
qualsiasi (in fin dei conti a cosa potrebbe mai servire leggere sette
volumi di un romanzo scritto quasi tre secoli fa?), a cosa potrà mai
servire che è esistito un Kant, un Platone, un Heidegger o un
filosofo qualsiasi da Platone ai giorni nostri? Infatti, non serve a
nulla, esatto, non serve a una beneamata minchia di niente vogliamo
mettere conoscere il centrocampista di una squadra di calcio? Molto
più utile conoscere un calciatore che un filosofo, in fin dei conti
un calciatore da spettacolo tutte le domeniche (e a volte se la
squadra è forte anche durante la settimana... si, insomma una sega
continua che parte da domenica e finisce la domenica successiva!) un
filosofo no, un calciatore è pieno di soldi e figa un filosofo no,
quindi è meglio puntare tutto sul calciatore che sicuramente farà
vivere meglio una vita che un filosofo; quando segna un calciatore o
meglio un calciatore specifico di una squadra specifica è meglio di
una siringata di felicità, si è felici come pasque, se poi la
propria squadra vince lo scudetto... vogliamo mettere andare in giro
per la propria città a sventolare bandieroni su bandieroni e a
suonare il clacson per tutta la notte? Vogliamo mettere il senso di
benessere mentale e fisico che si prova? Vogliamo mettere questa
sensazione idilliaca con la lettura di un filosofo o di un buon
libro? Molto meglio andare a sventolare il bandierone (citando “La
terra dei cachi” di Elio e le storie Tese!)!
Il porsi
domande (anche le più basilari per un essere umano, come la fatidica
domanda :”Ma noi da dove arriviamo?”!) è inutile, perché andare
a complicarsi la vita quando è molto ma molto più semplice sperare
nella fortuna? Perché rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di
produttivo quando con una moneta da un centesimo di euro si può
vincere (addirittura!) un milione di euro? Perché spendere soldi per
formarsi e crearsi un minimo di cultura? Vogliamo mettere bruciarsi
la pensione o lo stipendio nelle slot machine e nei gratta e vinci?
Molto meglio credere nella speranza che spendendo un euro si può
vincere un milione che incominciare a rinnovarsi per arrivare a un
milione di euro, vogliamo mettere? Non c'è partita, il gratta e
vinci e le slot machine vincono a tavolino, diciamocela, non è
meraviglioso incominciare la giornata lavorativa spendendo duecento
trecento euro nelle slot machine? Ti riempie d'orgoglio, ti fa
sentire vincente (anche quando si perde ma in questo caso è la
sfortuna maledetta che proprio in quel giorno ti ha fatto spendere un
patrimonio e non ti ha fatto vincere nulla, la colpa è sempre della
sfortuna!), ti fa sentire un campione, un eroe, un Ercole dei tempi
moderni, mica si è scemi a spendere soldi in un meccanismo del tutto
illogico, anzi, si è un grande, il raìs del quartiere perché ci si
può permettere (per modo di dire!) di sperperare soldi su soldi e
vincerne un centesimo di quanto si è giocato, fa sentire ricchi,
mica si è un cretino, ma che scherziamo?
Poi diciamocela
tutta i soldi a cosa servono se non per spenderli in questo modo?
Investirli? Farli sfruttare in qualche modo? Troppo complicato,
meglio sperare nella fortuna e nel calcolo pseudo cabalistico (ovvero
la cabala è una braca dell'antico testamento basato sulla
matematica e sulla scoperta di ogni singolo nome di Dio nella cultura
ebraica ed è solo questo, le altre pseudo neo filosofie sono emerite
cazzate ma tant'è!) sui biglietti del gratta e vinci, vogliamo
mettere rompere le palle al barista o al tabaccaio per avere un
biglietto pari che non sia inferiore a quaranta e che non deve essere
maggiore di ottanta, possibilmente preso nel mezzo del pacchetto di
gratta e vinci? Poi è irrilevante che non si sappia la tabellina del
nove, in fin dei conti la matematica nella vita reale non serve a
nulla, poi è una materia grigia e noiosa, l'importante è sapere che
dopo l'uno arriva il due il resto è totalmente inutile, a cosa serve
sapere la divisione, la moltiplicazione? In fin dei conti sono solo
l'evoluzione delle addizioni e delle sottrazioni quindi basta sapere
queste due che il resto non conta, a cosa serve? A nulla, esatto, non
serve a un cazzo!
Vogliamo
mettere poi andare in libreria a comprare solo Moccia, Volo, manuali
e guide turistiche o l'ultimo best seller scritto in poco meno di una
settimana (se poi è un po' spinto tanto meglio!), per non dire poi
che tutto ciò che serve sapere sul Vaticano e sull'elezione del Papa
lo ha spiegato Dan Brown, a cosa serve sapere che quando muore un
Papa i vescovi del mondo si devono riunire sotto la cappella sistina
(che fa ridere molto il termine cappella vero? Il termine sistina
meno anche perché non si sa cosa sia questo sistina!) per votare chi
sarà il nuovo Papa e questo si chiama concilio, si sa grosso modo
che se dal comignolo di piazza San Pietro esce un fumo bianco vuol
dire che si ha un Papa e se invece esce il fumo nero non si ha un
Papa e chi se ne frega poi chi sarà il nuovo Papa e il perché i
vescovi del mondo hanno deciso proprio quell'uomo invece di un altro,
si ha un Papa e questo basta!
Vogliamo
mettere sempre andare in libreria per leggere le riviste a sbaffo,
mica si è fresconi, e chi ha due euro da spendere per una rivista
(spesi dopo per un gratta e vinci ma poi la rivista mica ti può
possibilmente regalare un milione d'euro il gratta e vinci si!) molto
meglio leggerla a gratis e poi a cosa potrà mai servire leggere
Mann, Joyce, Kerouac, Pirandello e tutti gli altri? A cosa può
servire? A nulla, a meno che non ci sia la formula magica per
azzeccare il numero del lotto, della schedina e il numero del
biglietto del gratta e vinci se no la letteratura non serve a nulla,
quindi tanto vale non comprarla, poi costa sedici euro che
equivalgono a sedici gratta e vinci da un euro, otto da due euro, tre
da cinque euro e si ha anche un euro di resto da spendere per
un'altro gratta e vinci da un euro!
Questo è il
mondo ideale, un mondo perfetto, senza problemi di sorta, senza cazzi
e smazzi, così bisognerebbe vivere, bisogna lamentarsi dei governi
al bar avendo in tasca il modo migliore per far uscire l'Italia da
questa crisi, commentare per una settimana intera la partita della
domenica, farsi una cultura sui canali mediaset (vogliamo mettere
studio aperto che per il novanta per cento le “notizie”
riguardano tette, culi e chi ha trombato con chi?) è meglio che
farsi una cultura sui libri e poi i libri pesano e sono ingombranti,
il sapere tutto di borsa solo nel guardare l'andamento della borsa
fuori dalle banche il vedere dei numerini su uno schermo blu mette in
essere la conoscenza assoluta delle borse di metà mondo, andare a
fare la spesa alle sette di mattino, poi, è di gran lunga meglio che
andare a farla alle undici, si trova la verdura migliore prima che
apra il supermercato, avere una certa età, poi, permette
automaticamente di fare ciò che si vuole e poi ci si siede sempre
sui tram e chi non cede il posto è un cafone e un maleducato!
Questa è vita,
basta leggere, basta informarsi, basta farsi problemi su problemi,
basta avere una conoscenza, a cosa serve tutto questo? A nulla, la
cultura non serve a nulla, meglio un gratta e vinci ma molto meglio,
non serve a nulla sapere chi è il primo ministro o il presidente
della repubblica, meglio sapere se il governo emette nuovi gratta e
vinci e nuove lotterie, chi se ne frega nella disoccupazioni, di
leggi fatte a cazzo, meglio, ma molto, meglio se la propria squadra
di calcio vince una partita, chi se ne frega se vengono uccise donne
su donne peggio di una epidemia, meglio, ma molto, meglio farsi le
pippe sui stacchetti delle veline di striscia la notizia, chi se ne
frega che la Corea del Nord può far scoppiare la terza guerra
mondiale, tanto sono lontani e poi chi sa dov'è la Corea del Nord,
forse in Africa, chi se ne frega che a breve l'Italia andrà in
recessione, tanto chi lo sa cosa vuol dire recessione?
Vogliamo
mettere? Vivere nella più totale ignoranza porta più vantaggi che
disagi, chi è ignorante non ha problemi (escludendo i gratta e vinci
che finiscono o che una partita di calcio viene sospesa e rimandata a
data da destinarsi [destinarsi? Cosa vuol dire destinarsi, forse sarà
la marca di qualche sponsor!]!) non può averli, i suoi problemi sono
di gran lunga peggiori dei problemi di un non ignorante, perché
farsi venire il fegato marcio nel venire a sapere determinate cose?
Meglio conoscere la formazione che scenderà in campo domenica e fare
calcoli astrusi se la propria squadra avrà un uno, una ics o un due
sulla schedina o quanto prenderà un determinato calciatore sulla
gazzetta (terzo quotidiano in fatto di vendite in Italia!) il lunedì
mattina, se prende tanto si vince al fantacalcio, vogliamo mettere
vincere al fantacalcio? Per poi prendere per il culo i colleghi che
giocano con te è una soddisfazione che neanche il sesso può dare,
ma davvero, viviamo tutti nell'ignoranza, molto meglio l'ignoranza
alla cultura e alla conoscenza, ma vogliamo mettere?
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